Je voudrais tornar enfant, parce que les genoux pelés font heureusement des coeurs brisés

E' strano come cambi la percezione delle cose, quando si cresce. Quando sei bambino tutto ti sembra bello, nuovo, buono.

Quando ero bambino credevo si potesse morire solo se ti sparavano addosso.

Oggi so che si muore pure di crepacuore.

Il fatto è che, fondamentalmente, non voglio crescere. Non fraintendetemi, voglio diventare indipendente: vivere da solo, cucinarmi, stirarmi, fare quel cazzo che mi pare, gestire la mia vita a modo mio.

Però...

...però non voglio crescere, cazzo.

Fatemi avere ancora 12 anni, ve ne prego.

Fatemi tornare a giocare a pallone, tra le vie del mio paesello.

Fatemi tornare a quando tutto mi sembrava un'avventura, quando mi sbucciavo i ginocchi e ancora non dicevo le parolacce, quando il cinismo non sapevo manco che esistesse.

Voglio tornare a quando preferivo Tom & Jerry al TG, quando me ne stavo in soffitta a giocare da solo con i miei giocattoli, a quando io e i miei fratelli ci rincorrevamo per casa per darci fastidio, a quando non avrei mai pensato che l'uomo potesse inventare una cosa come internet.

Voglio tornare a quando i miei genitori erano più giovani, che non sentivano la stanchezza e quando avevano le più rosee aspettative per noi. Voglio tornare a quando piangevo perché non volevano comprarmi un giocattolo e non perché mi è stato negato un futuro. Voglio tornare a quando le ragazze non mi interessavano, perchè oggi causano solo casini.

Voglio tornare a quando i miei genitori mi compravano gli ovetti Kinder ogni qualvolta andavano a fare la spesa, il venerdì. Voglio riavere i miei nonni, che anche se non ho conosciuto, ora mi mancano un casino. Voglio tornare ad avere paura del buio e dell'uomo nero, a quando i capricci erano permessi, a quando avevo il visino pulito senza cicatrici nè barba. Voglio tornare a quando era una festa se mi compravano il gelato, alle lunghe passeggiate con mamma e papà che ritenevo una rottura di cazzo, a quando mi stupivo per tutto, a quando odiavo le verdure.



IO NON VOGLIO PIU' CRESCERE




Senza contare che sono anche in quella fascia di età che non si è nè ragazzi, nè uomini. Una sorta di periodo di transizione in cui dovrebbe avvenire il "cambiamento". Quindi si sente che tutto ciò che riguardava la gioventù, le ragazzate e le sensazioni infantili si stanno perdendo mentre pian piano si acquisisce la maturità, la cognizione e la ragione di un adulto.

E non lo senti tuo. Come un vestito che ti sta stretto. Come un paio di scarpe nuove che devi ancora sformare. So che forse il tempo mi abituerà a tutto ciò, ma non è una cosa che voglio ora. Voglio ancora starmenere buono buono nell'adolescenza, voglio ancora quell'eccitazione che si aveva quando a 16 anni si usciva la sera per tornare poi all'una di notte. Voglio ancora quei fatidici "5 minuti" prima di alzarsi dal letto. Non m'importa se pensiate che sia un comportamento immaturo; perché dovrei rinnegarlo visto che è ciò che ora voglio?

Forse è paura, ma guardo il futuro e non so perché, ma non mi viene da sorridere. Vedo i sacrifici che hanno fatto i miei genitori, come i vostri e come tanti altri. Se crescere significa sputare il sangue come hanno fatto loro, se significa rinunciare a una miriade di cose, se significa piazzare solide fondamenta nel sacrificio proprio, beh, lungi da me il voler diventare un uomo.

E poi diciamocelo, ma chi cazzo è che vuole diventare un adulto a tutti gli effetti? Se c'è ancora qualche coglione che lo vuole diventare, gli faccio una lista veloce veloce di ciò che gli aspetta:

- File interminabili alle poste/supermercato/banca/negozi/Comune/ospedale/uffici pubblici;
- Notti insonni passate a far calmare il vostro bambino per farlo smettere di piangere, giurando a voi stessi che se nei prossimi 5 minuti non la smette con questo fastidiosissimo stridolio chiamato anche "pianto" lo prenderete per le gambe e lo sbatterere violentemente a terra come fareste con un tappeto;
- Stringere la cinta sempre più per far tornare i conti in casa vostra (se ci sarà ancora Berlusconi, nella testa vi balenerà il pensiero di vendere vostra moglie a qualche ricco sceicco);
- Avere a che fare con dichiarazione dei redditi, rimborsi, assicurazioni, bolli, bollette, pignoramenti, ipoteche, debiti, sfratti, conti correnti in rosso e vostra moglie che vi mette le corna col vicino di casa che è insegnante di latino americano che ha 10 anni in meno di voi e 10cm di cazzo in più;
- Dimenticatevi tutti i vostri passatempi, sport, cazzeggiare e tutto ciò che riguarda il "nonfareuncazzotuttoilgiorno" (dicesi: oziare).

Dovrebbero bastarvi, sennò ne ho un'altra sfilza di motivazioni.

Dico, ne vale la pena? No. Assolutamente no.

Comunque sia resta solo un'utopia [T'ho, ho fatto la rima] e non posso fare altro che attenermi alle regole e crescere.






Ma che due palle, però.

P.S. Voglio un panda rosso






|dreams of clouds|

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3 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Bello.
Altre motivazioni per non diventare grandi?

Il_Marcio ha detto...

@Sciuscia: Beh, dimentica di farti viaggi con gli amici, uscire il fine settimana e rientrare prima dell'una (in pieno stile Cenerentoleniano), il divorzio (perché chi si sposa ai giorni nostri è destinato a divorziare) con annesse tutte le proeedure da fare, spese, perdita degli immobili e begli assegni di mantenimento mentre vostra moglie si scopa il succitato insegnante di latino americano (e se avete dei figli sarete costretti a dare via il culo per poter pagare il mantenimento), la vecchiaia che si fa sentire e che ti rende sempre più debole, stanco e apatico, l'insorgere di malattie legate all'invecchiamento, il deprimersi guardandosi allo specchio e scoprire ogni giorno sempre più rughe...e poi basta, credo. Scommetto che se ci penso un altro po' ne trovo ancora delle motivazioni. A te bastano?

Anonimo ha detto...

Bello.
Unica pecca: tornar in francese non esiste. Semmai, retourner!
G.

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E' che a volte si è troppo stanchi di continuare a combattere, di difendere le proprie idee. A volte si è stanchi della routine, delle giornate che si susseguono, dei déjà vú. A volte si è stanchi di far sopravvivere i propri SOGNI, di trascinarsi, di fare ciò che non vogliamo. A volte si è stanchi di ripetere gli stessi errori e di non potersi liberare di certi pesi. E a volte si è solamente troppo stanchi di vivere, così facciamo in modo che tutto scivoli via, come l'acqua di un torrente che scivola sul suo letto o come la pioggia che scivola sui vetri delle case. E non ci accorgiamo che, alzando gli occhi, c'è l'arcobaleno

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