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Dans mon coeur on reste étroit

Nel mio cuore si sta stretti.

Il mio cuore è un monolocale con vista tangenziale e bagno esterno in uso comune.

E' una pallina da tennis mangiucchiata da un pastore tedesco.

E' un film muto, una mutanda con l'elastico rovinato.

Nel mio cuore c'è la coda.

E' un eclissi solare che puoi vedere solo alle 02:00 in Zimbabwe.

E' un coito interrotto.

E' una mela col verme dentro.

Nel mio cuore c'è disordine.

E' un rigore mancato. In finale. Contro il Brasile. Battuto da Baggio.

E' un "Vuoi sposarmi? No.".

E' un 2012 che non ci sarà mai.

Nel mio cuore c'è una festa.

E non sono stato invitato.



P.S. Mi sono rotto il cazzo coi post simildepressi. Si nota che ho il cervello in vacanza?



|dreams of clouds|

Le Cosmonaute

Cosmonauta.

La parola di oggi è "cosmonauta".

Di questi tempi non si usa più. E' stata abbandonata, peggio dei cani sull'autostrada.

Almeno loro hanno qualche associazione che li proteggono, le parole no.

Loro possono essere abbandonate ai confini dell'oblio, tra l'indifferenza della gente.

E poi neanche causano incidenti.

Ho deciso di adottarla io.

Cosmonauta.

Il cosmonauta è un sinonimo dell'astronauta, ma era una parola usata principalmente dai russi per chiamare i loro uomini che venivano schizzati in alto, tra le stelle.

Da qualche giorno mi ronza in testa e mi lascia...strano.

Se mi doveste chiedere "Perché cosmonauta?", non saprei rispondervi.

Solo perché non so spiegarlo.

Con le parole non ci riesco, lo sento dentro, se chiudo gli occhi lo vedo, se tendo le mani lo tocco, ma non so spiegarlo.

E credetemi quando dico che non riuscire a spiegare una cosa, per me, è come una fitta al cuore.

E' un qualcosa di agrodolce, perché tra l'amaro del non riuscire a dar forma con le parole, c'è il dolce della possessione, qualcosa che è solo mio, dentro.

Qualcosa di personale, di intimo, qualcosa che per capire bisogna essere me.

Forse ci sono delle cose al mondo che non si riescono a spiegare, proprio perché non devono essere spiegate. E' anche buffo tentare di spiegare una sensazione se poi non esistono parole in grado di descriverla perché ne uscirebbe solo un'interpretazione grottesca che non andrebbe appannaggio a chi tenta di capire.

Cosmonauta.

Sarà che ho una voglia immensa di volare, come se in una vita precedente fossi stato un uccello o qualsiasi altra cosa che riesca a volare.

Cosmonauta.

Sarà che non so cosa darei per poter toccar le stelle, per starmene sulla Luna che da qua appare diversa; sembra fatta di poesia.

Cosmonauta.

Sarà così e basta.

Forse è solo voglia di evadere, curiosità.

O forse è solo una voglia di dominio.

Poter starmene fluttuante nello spazio, andare dove voglio, senza vincoli, senza freni.

Libertà.

Cosmo.

Toccare gli estremi dell'universo e ritornare qua.

Osservare la Terra, che da quassù sembra un pallone di cuoio e vedervi, vedervi tutti.

Tutti quanti.

Vi vedo, che vi affannate, che correte con isteria di qua e di là.

Vi prenderei e vi scuoterei come una boccia di vetro, una di quelle in cui, una volta che l'hai agitata, cade la neve.

Vi urlerei, vi urlerei a squarciagola di fermarvi, di smetterla di fottervi.

Vi inviterei quassù perché qua si sta davvero bene.

E una volta arrivati qua, vi farei guardare, vi farei guardare voi stessi.

Vi farei guardare la Terra e la Luna e le Stelle e il Sole e gli oceani e le foreste e la sabbia e le nuvole.

Poi vi darei uno schiaffo. Vi farei piangere. Piangere di cuore fino a farvi singhiozzare così tanto che l'ultima volta che avete pianto così è stato quando avevate paura del buio.

Vi prenderei per mano ad ognuno di voi, come a formare una grande catena, e vi porterei al centro dell'universo e vi mostrerei il COSMO.

Non proferirei una parola, non ce ne sarebbe bisogno.

Strapperei dalle vostre budella tutto l'odio che avete e ci costruirei un castello, il più bello, il più maestoso, solo per farvi vedere come crolla su se stesso.

Vi tapperei la bocca perché tanto non sapreste come usarla.

Vi farei rinascere da un unico grembo, solo per farvi capire che siete ugualmente fratelli, anche se il sangue mente.

Poi vi rimanderei giù nelle vostre case, nei vostri uffici, nei vostri bar.

E io qui morirei solo per farvi capire che la morte non è la fine.

E come non è la fine, io continuerei a vivere.

Vorrei diventare una gigantesca, infinita onda di luce calda che vi avvolgerebbe per pochi istanti, che vi faccia sentire come stretti in un abbraccio materno quando eravate troppo piccoli perfino per parlare.

E qui, al centro delle vostre menti candide, me ne starei.

E mi dimenticherete, nonostante tutto.

E mi dimenticherete, nelle vostre memorie.

E sarà inutile ricordarmi perché io non sono mai esistito.

Non datemi un volto, il mio viso è il cielo stellato.

Non datemi un cuore, il mio cuore è la Luna.

Non sono niente. Sono un sogno.

Sono l'Uomo delle Stelle.

Sono il Cosmonauta.

E so già come finirà.







|dreams of clouds|

Saint Valentino est une fête inventée par les producteurs de cartes de voeux pour faire entendre merde les gens

Tu sei ciò che hai.

Tu sei ciò che provi.

Tu sei ciò che SCRIVI.

In effetti è vero: è da un po' di tempo che sto abbozzando vari post e mi escono sempre cagate del genere triste/depresso/malinconico/rimorsi a gogo.

Chissà perché poi.

Ci tengo a fare un dannato post simpatico, divertente, magari anche un po' originale, ma niente. Niente da fare.

Sarà che in fondo sono emo dentro.

(Nah, solo pirla dentro. Anche fuori non è che scherzi, eh)

Qualche giorno fa era San Valentino.

Come festa non mi tange proprio, ma non vi rendete conto quanto detesti tutte quelle coppiette del cazzo che si vedono in giro.

Cioè, stanno lì a farsi "pucci pucci", a limonare come se oggi una scopata valesse il doppio. Sembrano pure rinfacciarti il fatto che tu anche stasera andrai a mano libera. E' inquietante.

E molto, molto odioso.

Direbbero i soliti maschietti romanticoni o le solite zoccole in cerca di bei cazzi freschi da spolpare:

"Lo dici solo perché sei invidioso! Tu sei brutto e nessuno ti vuole! Noi ci amiamo e tu sei solo!"

MA VAFFANCULO!

Pensandoci, poi, la vita di coppia non fa per me. Proprio no.

Mi stufo della gente in continuazione, mi annoiano; sarà che all'inizio c'è l'eccitazione per la scoperta del "partner", conoscerlo in ogni suo aspetto, modo di fare, di dire. Dopo qualche settimana mi annoia, inizia a rompermi i coglioni, la monotonia si fa prepotente e si impone nella relazione. Io trascuro lei, lei si incazza, io non me la cago, lei mi fa la scenata, io la ignoro, lei si incazza [e magari mi cornifica pure. Gli va bene finché non la scopro, perché se la becco gli cucio fica, bocca e culo] e poi mi lascia.

TA DA! Il sugo della mia vita sociale con l'altro sesso è questo.

Che poi ieri ero a correre in spiaggia e trovo la sabbia deturpata più degli altri giorni da scritte come "Sei il mio sole, ti amo", "Cucciola, non lasciamoci mai, sei la mia vita" oppure perle si saggezza del tipo "Se potessi rubare ogni stella da questo cielo e donartela non sarebbe abbastanza per farti capire quanto sei importante. Sei il centro della mia vita"

TRISTEZZAAPALATE.

Chiuderei qui il post, visto che da un po' di giorno ho un blocco totale al cervello: praticamente ho delle difficoltà estreme ad esternare ciò che penso, non trovo proprio le parole per dirlo, per dargli forma e senso.

A pensarci bene, quando cerco di focalizzarmi e dare una stesura mentale a ciò che dire, quest'ultimo sembra dissolversi, rendendo tutto dannatamente più difficile e non riesco a concretizzare tutte le idee, gli argomenti e le cose che vorrei scrivere.

E pensare che non ho mai avuto problemi del genere. Chissà cosa cazzo è che non va nella mia testa.

Cazzeggiando in giro per internet ho trovato un blog di quelli che ti attaccano la depressione solo vedendo i titoli dei loro post, ma ho trovato una frase che ha attirato la mia attenzione. Forse è la cosa che si avvicini di più al mio ego, in questo momento.

O forse è solo il cervello che mi va in brodo.

Comunque la frase [Cambiata per adattarla al mio sesso, ovviamente e tralasciando l'errore di ortografia nel quale dopo il punto non si può inziare con un "Ma" fatta eccezione per licenze poetiche e cagate simili. Sì, io lo posso scrivere perché sono cazzuto e sono più intelligente di voi] è: "Non sono sparito, sono sempre qua. Ma non è facile spiegarlo."

Gesto di pietà: linko il blog*

*Attenzione: leggere con cautela. Può indurre effetti collaterali come depressione, apatia, suicidio. Non sottoministrare a persone emo/dark. Può manifestarsi Satana.

E ricordate: prendete a pugni tutto ciò che non funziona, vi assicuro che tornerà brillante ed efficiente come prima.

Per lo meno a me funziona.

N.B. Secondo me questi 2 si amano. Vive Saint Valentino! Vive l'amour!





|dreams of clouds|

Tu es la preuve tangible qui de temps en temps combine quelque chose juste



Stanotte si è riaperta una ferita.

Bla bla bla

Gli amori più duraturi sono quelli non corrisposti: ti restano nel cuore, conficcati come una scheggia, per sempre. Ad ogni respiro ti mozzano il fiato, ad ogni battito ti straziano il cuore e, se anche poi con il tempo possono fare meno male, ogni volta che vedrai la pioggia battere sui vetri, quella scheggia che da li non se ne è mai andata, ti ricorderà, con una fitta, che il tuo cuore non ha mai smesso di sanguinare per quel dolce sogno svanito.

Bla bla bla

L'amore non è quello che quei poeti del cazzo vogliono farvi credere. L'amore ha i denti, i denti mordono, i morsi non guariscono mai.
(Stephen King)

Bla bla bla

Le mattine ti fanno vedere quello che sei, non quello che credi di essere.

Bla bla bla

Viviamo con un cuore cosi pieno, un mondo cosi vuoto.
(François-René De Chateaubriand)

Bla bla bla

Se potesse questo buio cancellare l'universo.

Bla bla bla

Mi fa male. Ho sonno. Vado a dormire.

Bla bla bla

(Te lo dissi già una volta: fa male pensare. Fa morire pensare. Non pensare)

Bla bla bla





|dreams of clouds|

Je t'apporte avec moi. Tu es un enchantement doux. Ailleurs avec moi.

Quanto silenzio.

Se trattengo il respiro, riesco a sentire il mondo.

Malessere accompagnato da vomito.

E' la sofferenza del cervello.

O del cuore.

Come le grida per il dolore, il rigurgito per urla che non hanno voce. Un dolore che non è necessariamente fisico.

Un dolore che nemmeno la miglior morfina sa sedare.

Nessun controllo.

Una indipendeza fisica, uno svuoto di emozioni, anarchia viscerale.

Rosso e Grigio.

Caldo e Freddo.

Arterie e Sinapsi.

Istinto e Raziocinio.

e No.

E io ti porto via con me contro tutti gli occhi che incontrerò, un dolce incantesimo, un sogno lontanissimo qui, in fondo all'anima.

Hai stuprato la mia mente.

Non ti è bastato.

Ti fai prepotente, nei miei sogni. E anche lì mi prendi per il culo.

Ossessione. Dio, maledetto sia questo cazzo di corpo, incapace di far nulla degno di essere chiamato uomo.

Anarchia, da dentro. Controllo, zero. Prendi in mano la situazione.

Coglione.

(Coglione)

E io ti porto via con me dentro ogni pensiero, ogni mio respiro, un dolce incantesimo, un sogno lontanissimo che mi proteggerà.

Apatia, portami via.

Apatia, unica via.

Qualcuno mi promise degli antidepressivi. Meglio rifarmi vivo.

Fottere il cervello. Mettergli catene che neanche lui riesce a togliersi.

Non pensare. Fa male, pensare.

Fa morire, pensare.

Non pensare.

Shhhhhh.

Non pensare.

...

Non pensare.

E io ti porto via con me lungo questo viaggio che farò, un dolce incantesimo,
un sogno lontanissimo che, che mi proteggerà
.

Dovrei farmi crescere le unghie. Sono utili per suonare la chitarra senza plettro.

Quando sono agitato, mi mangio le unghie.

Non ho più unghie.

Fai respiri profondi.

Respira.

Respira.

Respira.

Oh, vaffanculo, mi mangio le unghie.

Dieu, tout ce que je me hais.

E io ti porto via con me dentro ogni pensiero, ogni mio respiro, (sei) un dolce incantesimo, (sei) un sogno lontanissimo qui, in fondo all'anima.

Mi sento male.

(Anche io)

Mi manchi.

(Sono qui per te)

Aiutami.

(Piango per te)

Amami.

(Ti sarò sempre vicino)

E io ti porto via.

(Che cosa vuoi di più, la vita fa così e rimaniamo soli.)

E io ti porto via.

(Non si regala mai il cuore che hai, si presta ogni tanto.)

E io ti porto via con me.

Via con me.

Con me...

Con me...


|dreams of clouds|

Liquirizia

Il mio cuore è di liquirizia.

Nero, un po' gommoso, forse anche buono da mordere.

Ne volete un po'?

Non fate complimenti, tanto a me non serve più a un cazzo.

|dreams of clouds|

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Fottuti zombie, non mi avrete mai!

64%

Moi et moi même

"E' il MONDO che ha scelto di non essere sempre divertente"


E' che a volte si è troppo stanchi di continuare a combattere, di difendere le proprie idee. A volte si è stanchi della routine, delle giornate che si susseguono, dei déjà vú. A volte si è stanchi di far sopravvivere i propri SOGNI, di trascinarsi, di fare ciò che non vogliamo. A volte si è stanchi di ripetere gli stessi errori e di non potersi liberare di certi pesi. E a volte si è solamente troppo stanchi di vivere, così facciamo in modo che tutto scivoli via, come l'acqua di un torrente che scivola sul suo letto o come la pioggia che scivola sui vetri delle case. E non ci accorgiamo che, alzando gli occhi, c'è l'arcobaleno

Fin du Monde

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Objectifs

  • Trovare un lavoro
  • Fare almeno un viaggio
  • Imparare a suonare la chitarra
  • Avere un ranch tutto mio
  • Frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Bologna
  • Salvare il Mondo
  • Essere un cowboy al tempo del Far West
  • Fare un lavoro che mi piace per il resto della mia vita
  • Avere un fisico DECENTE
  • Essere meno introverso
  • Andare in vacanza alle Isole Canarie, magari per un intero mese
  • Far durare una relazione più di 2 mesi
  • Essere più coraggioso
  • Completare il gioco "Dead Space" senza morire d'infarto
  • Non avere più paura degli insetti
  • Passare l'esame di abilitazione per geometri, con conseguente sbronza
  • Vivere da solo
  • Poter essere per un giorno il burattinaio di Elmo
  • Diventare ricco
  • Conquistare il mio VIOLA

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