C'est seulement un po' de moi qu'il en va

Devo dire che mi è mancato, il mio blog.

Era un po' di giorni che non lo visitavo. In effetti, non mi piace passare per il blog se non ho nulla di carino da scrivere, mi fa sentire come quando vai a fare visita ad un parente e non ti porti nemmeno un dolce o un qualcosa da bere.

Fatto sta che stavolta sembra che io abbia qualcosa da dire, per questo sono tornato.

Bah.

Voglio parlarvi della gente. Più che della gente, delle categorie che vanno a catalogare la gente.

Gli studiosi, da anni, spremono le loro inutili meningi per poter dare una collocazione ad ogni essere umano, ma solamente io, grazie al mio sfavillante quanto favoloso intelletto, sono riuscito a risolvere questa annosa questione lasciando tutti a braghe calate.

Per rendere l'argomento ancora più semplice da assimilare e da capire, bisogna considerare tutti gli esseri umani come dei pesci.

Si, esatto dei pesci. No, vi giuro che oggi l'ho presa la mia razione di Risperdal!

Allora, iniziamo in modo serio questo tema.

Fino a qualche anno fa, l'umanità, si poteva distinguere in 2 grandi gruppi:

- le trote,

- i salmoni.

Facile, no? Ora arriva la parte interessante: cosa lasciano intendere questi 2 raggruppamenti?

Le trote sono quelle persone che vivono normalmente: i soliti tipi medi, insomma.

Quelli che nascono e crescono in modo normale, che a 12 anni iniziano a farsi le pippe, a 14 anni vogliono il motorino, a 18 sognano la macchina e passano tutta la loro adolescenza fino ai 23/24 a divertirsi. Poi pensano a trovare un lavoro, mettere la testa a posto, trovare una donna da sposare, una casa modesta in cui vivere, avere dei figli, comprarsi il maxischermo, vedersi le partite della squadra del cuore, invecchiare sopra il divano in finta pelle ipoallergenico dell' Ikea che sua moglie detesta, vedere i figli crescere mentre lo scaraventano in quegli ospizi dove quei vecchietti vengono defraudati della loro pensione che hanno tanto sudato e trattati come cani, aspettando con una certa ansiosa attesa la morte, promettendo a se stesso che se dovesse reincarnarsi, non metterebbe più al mondo nessun fottuto marmocchio mantenendo, però, una certa individualità, anche se poco influente.

(Cazzo, lo dico sempre io! Odio i marmocchi)

I salmoni sono quelli che, in un certo senso, sono sempre andati contro corrente, combattendo un sistema che a loro sta stretto, dileggiando una collettività che sprona alla perdita dell'identità, verso una massificazione di pensiero e di idee.

Ve lo rendo più chiaro:

Salmone = Fallito

Falliti. Ecco cosa sono, falliti. Gente che perdono tempo in lotte inutili, per una causa assurda, con risultati imbarazzanti. I Don Chisciotte di 'sto cazzo, per intenderci. Pronti a difendere a spada tratta cause che non ne vale la pena neanche perdere tempo a pensarci, tralasciando poi obiettivi molto più importanti e fondamentali, problemi che, se risolti a tempo debito, avrebbero sicuramente migliorate un poco la vita odierna, per perdersi poi in frivolezze. Gente inconcreta che ha sperperato la loro vita al vento.

Almeno loro c'hanno provato.

Comunque sia, la maggior parte di questa categoria era destinata a trasformarsi in guizzanti trote dopo aver ammassato fallimenti su fallimenti tornando ad essere mediamente se stessi, ma avendo trovato un po' di [apparente] felicità.

Ecco, fondamentalmente l'umanità prima era così.

Secondo voi, potevamo migliorare? Ovvio che no.

Oggi, le categorie, hanno subito delle trasformazioni così viscerali che ora non sono nemmeno l'ombra di ciò erano prima.

Troviamo infatti non più 2 categorie, ma ben 3!

Ci sono:

- le acciughe,

- le acciughe che si credono salmoni,

- i pescatori.

Stupiti, vero?

Le acciughe sono solo il fantasma delle vecchie trote; sono tutta quella massa di idioti che non riesce a vivere col proprio cervello e per ovviare a questo problema vivono in enormi banchi, proprio come le acciughe. Col banco si sentono meglio, si sentono considerati, si sento forti, si sentono protetti, si sentono "normali", per quanto questa parola oggi possa essere così vacua. Li vedi ovunque, sono quelli che si vestono alla moda, quelli che si ammassano nelle palestre tentando di modellare qualche addominale da sfoggiare a Riccione la prossima estate, sono quelli che vanno a ballare con l'intenzione di portarsi a casa qualche figa e invece si ritrovano stesi sul letto satolli di Mojito, tabacco e MDMA. Non si sa cosa vogliono fare della loro vita, non si sa che ruolo hanno nella società, non si sa da dove vengano e dove sono diretti. Stanno solo lì, in mezzo al banco di altre acciughe, nuotando a destra e a sinistra seguendo gli altri cercando in tutti i modi di amalgamarsi al resto dei suoi simili.

Contenti loro.

Poi c'è la classe più curiosa: le acciughe che si credono salmoni. Sono bizzarri; sembrano essere partoriti direttamente da una devianza mentale. Sono gli stessi del gruppo precedente, ma sono convinti in qualche modo di essere diversi dagli altri. Si sentono i ribelli dell'epoca scorsa, i veri sovvertitori, i rivoluzionari, ma non si accorgono che stanno "nuotando pinna a pinna" con i loro "cugini" acciughe. Sono interessanti da osservare, eh. Li riconosci perché nel vestirsi sono diametralmente opposti agli altri, ma sono uguali identici nei modi di fare e di pensare. Sono convinti che una Kefia basti a formare una personalità unica e indipendente, che sono depositari della verità e che sono gli unici a fare opposizione ad un sistema e ad una società ormai corrotta da idee malsane instillate dai "potenti" [l'ambiguità di questo termine mi lascia basito più volte quando chiedo una identificazione di questi potenti, ricevendo come unica risposta "Si dai, quelli che comandano tutto!". E' proprio vero, l'evoluzione non è per tutti.] con le quali cercano di direzionare le menti umane per controllarle più facilmente.

Acciughe = Falliti

Le acciughe che si credono salmoni = Falliti

E ora arriviamo all'ultima categoria: i pescatori.

I pescatori sono il futuro.

I pescatori sono quelli che hanno capito tutto. Sanno come funziona il mondo e sanno anche come trarne vantaggi.

I pescatori possono essere chiunque: dall' operaio al banchiere, dal salumiere, al comandate dell'esercito, dal truffatore al politico.

Pardon, gli ultimi 2 esempi sono sinonimi.

(Largo, largo, arrivano le battute scontate!)

I pescatori se ne stanno lì, gettano le reti tra i banchi di acciughe e ne pescano a quintali e con loro ci fanno un sacco di quattrini. E mentre quei piccoli pesciolini che non tentano neanche di dimenarsi convinti come degli idioti di non essere in trappola, i pescatori se la ridono grassamente.

Alla fine era prevedibile: c'è sempre una preda e un predatore.

E' la natura.

E' il mondo.

Ora la cosa che mi incuriosisce è come si evolveranno gli eventi tra un 150/200 anni: chissà quali ruoli si creeranno e quante trasformazione e mutamenti avverranno.

Ma, chissà perché, ho la netta sensazione che a prenderla nel culo saranno sempre gli stessi.

L'ho sempre detto che nella vita contano solo 2 cose: la fortuna e la vaselina.

Sperando che quest'ultima non finisca presto, altrimenti sì che ci sarà da piangere.




P.S. Siccome mi sento anche un sensitivo, oggi, posso anche prevedere come finiranno le prossime elezioni politiche regionali; esattamente così.







|dreams of clouds|

2 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Ma LoL la vignetta.

Mafaldanellarete ha detto...

Be,,,col senno di poi...previsione azzeccata direi

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E' che a volte si è troppo stanchi di continuare a combattere, di difendere le proprie idee. A volte si è stanchi della routine, delle giornate che si susseguono, dei déjà vú. A volte si è stanchi di far sopravvivere i propri SOGNI, di trascinarsi, di fare ciò che non vogliamo. A volte si è stanchi di ripetere gli stessi errori e di non potersi liberare di certi pesi. E a volte si è solamente troppo stanchi di vivere, così facciamo in modo che tutto scivoli via, come l'acqua di un torrente che scivola sul suo letto o come la pioggia che scivola sui vetri delle case. E non ci accorgiamo che, alzando gli occhi, c'è l'arcobaleno

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